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Psicoterapia della Gestalt

Come la teoria della Gestalt ci aiuta a costruire la percezione unica di noi stessi rispetto all’ambiente esterno e agli altri

Il metodo Gestalt: psicologia, significato e origini

La Psicologia della Gestalt, o gestaltica (traduzione dal tedesco: ‘forma’, ‘configurazione armonica’, ‘struttura unitaria’ o ‘rappresentazione’) è incentrata sulla percezione e sull’esperienza unica dell’individuo nella propria esistenza.

Si considera a pieno titolo una forma di psicoterapia umanistico-esistenziale, che si sviluppò agli inizi del ‘900 dapprima in Germania e in seguito negli Stati Uniti.

La teoria della Gestalt nasce in contrapposizione alle tradizionali prospettive dell’approccio riduzionista e atomistico alla comprensione dell’esperienza umana.

Invece di analizzare quest’ultima al livello delle singole parti isolate, l’orientamento gestaltico si concentra sulla percezione dell’intera configurazione o struttura dell’esperienza.

Questo approccio olistico considera, quindi, l’esperienza come una totalità organizzata, in cui le parti sono interdipendenti e influenzate dal contesto più ampio.

La Gestalt, psicologia che si concentra sulla percezione e sull’esperienza soggettiva, pone l’accento sull’importanza di vedere l’individuo come un tutto integrato piuttosto che somma di parti separate.

L’idea centrale alla base della psicoterapia gestaltica afferma, infatti, che l’insieme è differente e altro (e non maggiore quantitativamente né migliore qualitativamente) rispetto alla somma delle singole parti che lo costituiscono.

Da qui discende la famosa massima in cui è molto facile imbattersi:

“Il tutto è diverso dalla somma delle singole parti.”

Kurt Koffka (1886-1941)

I principi fondanti della Gestalt si sono rivelati subito come altamente innovativi, dal momento che hanno collegato le basi del comportamento umano al modo in cui viene percepita la realtà e non alla realtà stessa.

La rappresentazione interna supera, quindi, la realtà oggettiva esterna.

Persone diverse si costruiscono rappresentazioni differenti della medesima realtà, in funzione della loro struttura psicologica interna e dei filtri che utilizzano, quasi sempre inconsapevolmente, per interpretare il mondo.

Il primo pilastro della teoria della Gestalt è stato quindi edificato sullo studio dei processi percettivi e su una conoscenza immediata e diretta del mondo fenomenico.

Psicoterapia Gestalt, come funziona

La teoria della Gestalt si sviluppa a partire dal bisogno di un approccio terapeutico dinamico e centrato sul presente che si focalizzi sull’esperienza diretta del paziente e sull’individuazione dei modelli comportamentali e delle emozioni che emergono nel qui ed ora.

Il principio che riassume meglio questo concetto è “stare con [quello che c’è]”, incoraggiando il paziente a riconoscere quello che si muove dentro di lui e a prolungare il contatto con il sentire specifico di quel momento.

Il collegamento con l’emozione risulta quindi di centrale importanza, così come la presa di responsabilità rispetto a ciò che c’è.

Qui e ora, consapevolezza e responsabilità sono senza dubbio i principi fondamentali del metodo Gestalt, che vanno a lavorare in sinergia nel corso della terapia.

“È vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei.”

Jean-Paul Sartre

Dopo che ho preso coscienza di un aspetto di me, qualunque esso sia, ho la piena responsabilità di ciò che ci faccio e di come lo uso. La consapevolezza porta con sé una maggiore responsabilità.

Secondo la teoria della Gestalt l’apprendimento è visto come un processo attivo e significativo che coinvolge l’intera esperienza dell’individuo. In questo contesto, l’apprendimento non è semplicemente l’assorbimento passivo di informazioni, ma un’esperienza dinamica di comprensione e integrazione.

Per scoprire i 7 principi della Gestalt e comprendere più a fondo come il nostro cervello organizza automaticamente la mole enorme di stimoli visivi (e non solo) a cui è esposto, puoi leggere l’articolo dedicato cliccando sul pulsante qui sotto.

La figura sfondo nella Gestalt

Faccio qui solamente un breve cenno al settimo principio della Gestalt, la figura-sfondo, che descrive come percepiamo il mondo visivo distinguendo tra un elemento principale (la figura), su cui ci concentriamo, e uno sfondo meno rilevante.

La figura emerge chiaramente e cattura la nostra attenzione, mentre lo sfondo rimane in secondo piano. Questo processo ci aiuta a dare senso agli stimoli visivi complessi, consentendo al nostro cervello di focalizzarsi su ciò che considera più importante in un determinato momento, mentre altre informazioni rimangono marginali.

Rappresentazione visiva del concetto di figura sfondo nella Gestalt. Pedina della dama posta al centro con una corona dorata sulla testa affiancata da due file di pedine sulla sua destra e sulla sua sinistra

Figura sfondo Gestalt (Photo by Pixabay on Pexels)

L’elemento che viene posto al centro dell’esperienza visiva viene chiamato figura, mentre il resto fa parte dello sfondo.

Un esempio comune dell’applicazione del principio di figura-sfondo nella vita quotidiana è quando ci troviamo a guardare una presentazione o un’immagine, come una diapositiva con del testo bianco su sfondo nero.

Il testo diventa la figura su cui concentriamo la nostra attenzione, mentre lo sfondo nero è percepito come secondario. Questo ci permette di leggere facilmente senza distrazioni perché il cervello separa chiaramente i due elementi.

In un contesto più psicologico, il principio di figura-sfondo si applica anche nelle relazioni interpersonali. Ad esempio, se una persona è concentrata intensamente su una preoccupazione specifica, come il lavoro o un problema di salute (figura), potrebbe perdersi altre parti importanti della propria vita, come le relazioni familiari o i momenti di rigenerazione personale (sfondo).

Nella terapia della Gestalt l’obiettivo è aiutare la persona a riconoscere e portare alla coscienza ciò che è rimasto sullo sfondo, così spesso trascurato ma rilevante per sanare le fratture interiori.

Terapia Gestalt, per quali disturbi funziona?

È una scuola di psicoterapia, ispirata dalla Psicologia della Gestalt, che deve la propria nascita a Fritz Perls intorno agli anni Cinquanta del secolo scorso.

La teoria della Gestalt incarna un modello olistico, che si approccia all’essere umano nella sua totalità psichica-corporea-emotiva-cognitiva-comportamentale-relazionale, oltre a dare rilievo al suo fisiologico orientamento al mantenimento dell’equilibrio, del benessere e della crescita.

Uno dei suoi pilastri chiave è lo studio dei processi che l’individuo utilizza per organizzare la propria percezione del mondo che lo circonda.

Per citare lo stesso Perls, “l’idea della psicoterapia gestaltica è trasformare gli individui di carta in persone reali… a essere, diciamo, un leader senza essere ribelle, ad avere un proprio equilibrio invece di essere sbilenco.”

Lo psicoterapeuta Gestalt ha lo scopo quindi di aiutare il paziente a prendere consapevolezza delle proprie emozioni e ad assumere la piena responsabilità per le proprie scelte, facendo uso dell’innata capacità di autoregolarsi e di adattarsi nella relazione con sé stesso e con gli altri.

Un ruolo essenziale del terapeuta gestaltico sta nel creare un ambiente protetto in cui il paziente possa lasciarsi andare nella relazione, sperimentando nuove soluzioni ai disagi e ai conflitti, sia interiori che di relazione con gli altri.

L’obiettivo finale è di espandere il raggio delle possibilità a disposizione del paziente, potenziando il suo senso della responsabilità e anche dell’autonomia, ma anche recuperando una piena emotività che spesso è censurata nella nostra cultura occidentale.

Malessere interiore e relazione

Entrando più nel dettaglio, la terapia Gestalt per quali disturbi funziona?

Prima di rispondere a questa domanda, è necessario definire cos’è il malessere in questo approccio. Secondo i principi della Gestalt, un individuo che sta vivendo uno stato di mal-essere ha difficoltà ad interagire appieno con il proprio ambiente, e spesso tende a subirlo o a combatterlo secondo modalità reattive e poco efficaci.

Ciò accade perché, in seguito ad una serie di esperienze, ha ristretto la gamma delle sue possibilità di risposta e di adattamento costruttivo alla realtà.

Un individuo che sperimenta un malessere emotivo incontra ostacoli all’entrare in pieno contatto con i propri bisogni, che possono contrastare con le aspettative della realtà che sta vivendo.

La psicoterapia della Gestalt affronta il malessere e la difficoltà relazionale con un approccio centrato sulla persona.

Il terapeuta gestaltico aiuta il paziente a comprendere e ad esplorare i propri pensieri, emozioni e comportamenti all’interno del contesto relazionale. 

Attraverso l’utilizzo di tecniche come la drammatizzazione, il soggetto può sperimentare ed andare più a fondo nella propria esperienza relazionale, trasformando le vecchie abitudini in nuovi comportamenti più funzionali.

La psicoterapia della Gestalt offre un ambiente sicuro e accogliente dove il paziente può esplorare il proprio malessere emotivo e le difficoltà nei legami.

I sintomi del malessere interiore

Un sintomo è il tentativo di adattamento e di ripristino dell’equilibrio perduto.

Questo adattamento però è spesso fallimentare, in quanto la gamma dei comportamenti che l’individuo può mettere in atto per superare l’ostacolo è ristretta e spesso si riduce ad una risposta meccanica e automatica, quindi prevedibile secondo uno schema di base impulso-reazione.

In ogni caso, nella maggior parte dei casi il sintomo ha il ruolo fondamentale di portare alla luce, seppur in una versione criptata, la presenza di un disagio profondo e inconscio.

I sintomi più diffusi collegati ad uno stato di malessere interiore possono essere:

Psicoterapia della Gestalt, efficacia e tecniche

Lo scopo centrale della terapia gestaltica è di aiutare l’individuo a riattivare la capacità di riconoscere i propri bisogni, di distinguerli e di convogliare le necessarie energie verso ciascuno di essi.

Nel corso di una seduta di psicoterapia ad orientamento gestaltico la persona impara come integrare i propri pensieri, sentimenti ed azioni, applicando queste nuove consapevolezze acquisite alle esperienze della propria vita quotidiana.

Per fare ciò, gli psicologi Gestalt possono applicare una vasta gamma di tecniche mirate che aumentano l’efficacia del percorso.

Tra gli strumenti più utilizzati vi è la tecnica dell’amplificazione che mira a portare alla luce ciò che è implicito, proiettando gli aspetti interiori del paziente sulla scena esteriore, permettendogli così di acquisire una maggiore consapevolezza del proprio funzionamento nel momento presente, al confine tra sé e l’ambiente circostante.

Nel cuore del lavoro gestaltico troviamo il concetto sia fisico che metaforico della pelle, che limita e protegge allo stesso tempo, caratterizzando e collegando l’individuo con il mondo esterno.

Allo stesso modo, l’uso dell’espressione corporea risulta centrale nell’orientamento gestaltico, incoraggiando la persona ad esplorare le sensazioni fisiche e le manifestazioni corporee delle proprie emozioni e pensieri.

Una terza tecnica gestaltica di rilievo è la tecnica delle polarità, che invita ad esplorare la complessità delle nostre emozioni e dei nostri pensieri, riconoscendo la possibilità di provare sentimenti letteralmente opposti allo stesso tempo. Possiamo sentirci sia aggressivi che amorevoli verso qualcuno ed entrambi questi sentimenti meritano di essere esplorati, vissuti fin nelle corde più intime, senza giudizio o tentativi di neutralizzazione. Il metodo Gestalt ci incoraggia ad abbracciare pienamente la gamma completa delle nostre esperienze emotive, permettendo loro di esprimersi liberamente senza essere limitate da compromessi artificiali.

Un’altra metodologia interessante e molto efficace è quella della sedia vuota (o chairwork), detta anche sedia che scotta, in cui il paziente ha modo di interagire con parti di sé o con figure significative della propria vita che vengono simbolicamente collocate su una sedia vuota, in una forma di vero e proprio psicodramma. Questo favorisce l’esplorazione di dinamiche interne e relazionali che sarebbero molto più difficili da vedere direttamente dentro di sé.

La psicoterapia della Gestalt si distingue senza dubbio per il suo approccio creativo e marcatamente esperienziale, che favorisce un’interazione diretta con il materiale emotivo e cognitivo del paziente.

Per la Gestalt come si leggono le patologie dei legami?

Nella psicoterapia della Gestalt, le patologie dei legami si leggono come il risultato di una carenza di consapevolezza e di integrità nella propria vita relazionale.

In quest’ottica, tali patologie emergono quando le persone non riescono a stabilire connessioni significative con gli altri a causa di blocchi nel processo del contatto e nell’espressione autentica dei propri bisogni e desideri.

Il terapeuta gestaltico aiuta il paziente a identificare i modelli disfunzionali di pensiero e di comportamento all’interno delle relazioni e a sviluppare un maggior contatto con sé stesso.

La psicoterapia della Gestalt considera la relazione come un sistema dinamico, dove ogni persona è influenzata e influisce sull’altra, in una sorta di danza di coppia o di realtà circolare.

Nella terapia gestaltica il paziente ha la possibilità di vedere come queste dinamiche interpersonali contribuiscano al malessere e alla difficoltà relazionale, quindi può procedere a lavorarci sopra per sviluppare una maggiore connessione con sé stesso e con gli altri.

L’orientamento gestaltico, inoltre, considera l’esperienza relazionale all’interno del contesto più ampio della vita del paziente, tenendo conto dei suoi bisogni, aspirazioni e valori.

Terapia Gestalt, quanto dura

La terapia gestaltica, di per sé, non è caratterizzata da una durata determinata, ma dipende dallo specifico disturbo e dalle esigenze portate dal paziente. 

In ogni caso, l’indirizzo gestaltico si inserisce molto bene nel contesto di un approccio breve, fornendo allo psicoterapeuta Gestalt Novara degli strumenti di lavoro molto efficaci.

Risulta molto incisiva, tra l’altro, nel portare il paziente alla piena consapevolezza delle proprie risorse interiori e della modalità migliore per attingere a questo bacino, avendo cura di ristrutturare il vissuto interiore alla base della sofferenza.

Psicoterapia Gestalt, opinioni

La psicoterapia Gestalt è un approccio terapeutico che, nel corso degli anni, ha ricevuto opinioni positive per il suo modo unico di trattare il paziente come un tutto integrato, considerando non solo la mente, ma anche il corpo e le emozioni.

Molte persone che si sono sottoposte a questo tipo di terapia riportano di aver acquisito maggiore consapevolezza delle proprie emozioni e del proprio vissuto, riuscendo a dimorare con più autenticità nel qui e ora.

Oltre a questo, il coinvolgimento attivo del terapeuta e l’attenzione all’esperienza presente vengono spesso percepiti come molto utili per favorire una crescita personale e una maggiore centratura.

Ci sono però anche alcune opinioni più critiche che sottolineano come la psicoterapia Gestalt potrebbe non essere adatta a tutti i tipi di problematiche, in particolare per coloro che hanno bisogno di un approccio più strutturato o focalizzato sul sintomo.

In generale, le opinioni sulla psicoterapia Gestalt riconoscono una particolare efficacia per chi cerca un percorso di crescita personale che integri corpo, mente ed emozioni.

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Indirizzo

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Orari

Lun – Ven: 9.00 – 13.00, 15.00 – 19.00
Sabato: 10.00 – 13.00