Terapia di coppia
A Novara l’unica terapia di coppia con approccio medico-olistico che trasforma i conflitti relazionali in intimità profonda, con risultati tangibili a partire da 10-12 sedute
Terapia di Coppia e Terapia Individuale a confronto
La terapia di coppia, a differenza delle sedute individuali, ha lo scopo di creare uno spazio di incontro e di dialogo per i due partner in cui il lavoro psicologico è facilitato dalla presenza dell’altro che fa da specchio a ciò che non vogliamo vedere dentro di noi.
In un percorso di psicoterapia individuale, il focus è sull’individuo e sui suoi vissuti personali. Nella terapia di coppia, invece, il terapeuta lavora con il “sistema coppia”, esplorando le dinamiche, le modalità di comunicazione ed i particolari equilibri in essere tra i due partner. È un processo collaborativo in cui entrambi i compagni hanno la possibilità di partecipare attivamente per migliorare il rapporto e svolgere al contempo un lavoro interiore.
Questo significa guardare oltre i sintomi evidenti ma superficiali dei conflitti e scavare più in profondità per comprendere tutte le emozioni, i bisogni non riconosciuti e le ferite che continuano ad alimentarli da dietro le quinte.
Se non si osserva e riconosce con distacco il proprio copione esistenziale, si è costretti a riviverlo potenzialmente all’infinito.
Come funziona la terapia di coppia: la messa in scena e la trasformazione delle dinamiche nascoste nel “sistema coppia”
In una relazione di coppia, ciò che accade ad una persona, sia interiormente che esteriormente, ha un impatto diretto anche sull’altra. Le emozioni, le aspettative, i vissuti dolorosi, le ferite interiori e i conflitti diventano condivisi.
Il “sistema coppia” nella terapia di coppia si riferisce all’insieme delle dinamiche relazionali, emotive e comportamentali che intercorrono tra i due partner, visti non solo come individui separati, ma come un’unità complessa e interconnessa.
È caratterizzato da modelli relazionali specifici (come abitudini, schemi di reazione, modalità di risoluzione dei conflitti) che si strutturano nel tempo e che, se non riconosciuti o elaborati, possono influire negativamente sulla stabilità del rapporto.
Nella terapia di coppia, l’obiettivo è comprendere e intervenire su questo sistema: non si tratta solo di “aggiustare” i problemi individuali, ma di osservare le modalità con cui i partner interagiscono tra di loro, identificando le dinamiche disfunzionali e promuovendo cambiamenti in grado di migliorare la relazione nel suo insieme.
Ad esempio, alcuni modelli comuni che possono farsi vedere all’interno del “sistema coppia” sono:
- Cicli di incomprensione. Le emozioni di un partner scatenano reazioni negative nell’altro, creando un circolo vizioso che si dipana secondo le medesime modalità, disfunzionali quanto prevedibili.
- Ruoli relazionali rigidi. Uno dei due partner può assumere sempre, ad esempio, il ruolo di salvatore o di persecutore, rendendo difficile una comunicazione al di fuori di questi schemi.
Il meccanismo della proiezione nel “sistema coppia”
La coppia è una vera e propria arena in cui ciascuno dei due partner proietta i propri rimossi psichici, vedendoli agiti dall’altro e avendo l’opportunità di interagirci direttamente.
La proiezione in psicologia avviene quando un individuo attribuisce inconsciamente al partner caratteristiche, emozioni o tratti che appartengono in realtà a sé stesso.
Questo processo può derivare dalla difficoltà di accettare o riconoscere determinati aspetti di sé, che vengono quindi “spostati” sul partner.
Tutto ciò con cui non mi rapporto interiormente, prima o poi lo incontrerò proiettato su un’altra persona che mi farà da specchio, e avrò l’occasione di riconoscerlo e potenzialmente di integrarlo, ritirando così il contenuto della proiezione.
Come per i sintomi psicosomatici, il modo migliore per superare il meccanismo della rimozione è rendendolo superfluo, quindi integrando il contenuto psichico oggetto di rifiuto.
In una coppia, la proiezione può manifestarsi in varie forme. Ad esempio, un individuo che ha difficoltà ad affrontare la propria rabbia potrebbe proiettare questa emozione sul partner, accusandolo ingiustamente di essere arrabbiato o di comportarsi in maniera aggressiva. Allo stesso modo, un partner insicuro potrebbe proiettare la propria mancanza di fiducia nell’altro, sospettando senza motivo e cercando continue conferme.
Nella psicoterapia di coppia, comprendere ed affrontare la proiezione è cruciale forse ancora di più che in un percorso individuale. Il terapeuta guida i partner a riconoscere quando stanno trasferendo aspetti di sé l’uno sull’altro, favorendo il recupero del contenuto della proiezione e la risoluzione di una causa primaria di conflitto.
Quando la coppia ha bisogno di supporto professionale?
Il supporto professionale nella relazione di coppia non rappresenta un segnale di debolezza, ma un’opportunità strategica di crescita e ricostruzione.
Esistono momenti cruciali in cui l’intervento di un professionista diventa non solo auspicabile ma necessario, soprattutto quando la comunicazione si è progressivamente sgretolata, quando i conflitti assumono toni ricorrenti e distruttivi, oppure quando emergono dinamiche relazionali che minano la stabilità emotiva di entrambi i partner.
Questi snodi critici non vanno interpretati come fallimento, ma come naturali punti di transizione in cui è richiesta una rimodulazione consapevole delle modalità relazionali.
La vera efficacia di un percorso terapeutico di coppia non si misura sulla momentanea risoluzione del conflitto, ma sulla capacità di attivare processi di crescita individuale e relazionale che permettono ai due partner di riconfigurare la propria modalità di stare insieme.
Le principali aree di crisi relazionale
Le aree di crisi relazionale si configurano come terreni complessi dove convergono dinamiche psicologiche, comunicative ed emotive multifattoriali.
Le dimensioni critiche più ricorrenti riguardano la comunicazione emotiva, l’intimità sessuale, la gestione dei conflitti e la distribuzione del potere interno alla coppia. Tali aree critiche non vanno intese come elementi di rottura definitiva, ma come cartine tornasole della necessità di un’evoluzione relazionale.
La perdita progressiva di connessione emotiva, l’accumulo di risentimenti non elaborati, la difficoltà nel manifestare bisogni profondi e il progressivo venir meno o frammentazione dei progetti esistenziali comuni rappresentano i principali indicatori di una crisi relazionale in atto.
Dal punto di vista clinico, ogni area di crisi possiede una specifica grammatica relazionale che richiede un’analisi differenziale e personalizzata.
La dimensione sessuale, ad esempio, non va interpretata solo come manifestazione fisica, ma come spazio simbolico di comunicazione e connessione profonda. Analogamente, i conflitti non rappresentano elementi puramente distruttivi, ma potenziali opportunità di rinegoziazione dei confini relazionali.
Quando il dialogo si interrompe
L’interruzione del dialogo nella relazione di coppia non è un evento istantaneo, ma un processo progressivo di erosione comunicativa che si sedimenta attraverso meccanismi sotterranei di progressivo allontanamento emotivo.
Questo fenomeno si caratterizza attraverso specifici indicatori: la progrsssiva riduzione degli scambi comunicativi spontanei, l’emergere di silenzi carichi di tensione non elaborata, la proliferazione di comunicazioni di natura puramente strumentale o situazionale e la progressiva depersonalizzazione degli scambi relazionali.
Il silenzio assurge paradossalmente al ruolo di linguaggio complesso, dove l’assenza di comunicazione verbale nasconde dinamiche di rimozione articolate, risentimento e lontananza emotiva.
Dal punto di vista neuropsicologico, l’interruzione del dialogo attiva specifici meccanismi di autodifesa relazionale, innescando circuiti di chiusura emotiva che proteggono l’individuo dal confronto e dal potenziale dolore che può scaturire dalla connessione.
Questi meccanismi inconsci portano alla strutturazione di una progressiva corazza comunicativa, dove ciascun partner sviluppa strategie difensive sempre più sofisticate per evitare possibili vulnerabilità relazionali.
L’intervento clinico in questi casi deve focalizzarsi sulla riattivazione dei canali comunicativi sommersi, dove l’obiettivo non è forzare il dialogo, ma ricostruire uno spazio protetto di ascolto autentico e riconnessione emotiva.
I primi segnali che indicano la necessità di un percorso di terapia di coppia
I segnali precoci di disagio relazionale si manifestano attraverso una progressiva disconnessione emotiva che va ben oltre la normale fisiologica trasformazione della relazione nel corso degli anni.
Questi indicatori non sono riconducibili a singoli episodi conflittuali, ma ad un progressivo deterioramento generalizzato della comunicazione.
Elementi clinicamente rilevanti includono: la diminuzione di intimità emotiva e fisica, l’incremento di conversazioni prevalentemente funzionali e strumentali, l’assenza di una progettualità condivisa, l’emergere di meccanismi di delega e di progressivo distanziamento.
Questi sintomi rappresentano un sistema di “alert relazionale” che necessita di una tempestiva decodifica clinica per prevenire l’erosione definitiva del legame.
Differenza tra normale conflittualità e crisi conclamata
La normale conflittualità rappresenta una fisiologica modalità di ridefinizione di determinati equilibri relazionali, caratterizzata da confronti circoscritti, costruttivi e finalizzati al mantenimento dell’equilibrio di coppia. Si differenzia dalla crisi conclamata per la capacità di elaborare e superare le tensioni, mantenendo un substrato di connessione emotiva.
I confini tra normale conflittualità e crisi si definiscono attraverso specifici indicatori: la frequenza e l’intensità dei conflitti, la capacità di ascolto reciproco, la possibilità di giungere ad una risoluzione condivisa.
La normale conflittualità mantiene uno spazio di confronto aperto, dove le differenze vengono elaborate come opportunità di crescita, mentre la crisi conclamata va a minare progressivamente le fondamenta della relazione stessa.
L’intervento terapeutico diventa quindi essenziale per portare alla luce e decodificare questi meccanismi profondi, supportando una nuova configurazione delle modalità comunicative.
Terapia di coppia, funziona davvero?
Nella fase preliminare di valutazione se iniziare o meno un percorso, molte coppie si chiedono se la terapia di coppia funziona e se può essere utile nel loro caso specifico.
Quantificare la percentuale di successo della terapia di coppia può essere complesso, dal momento che dipende da molteplici fattori e anche dagli obiettivi che ci si è posti all’inizio del percorso.
Rispetto ad una terapia individuale, qui ci sono tre attori: la figura dello psicoterapeuta, i due partner come soggetti singoli ed il sistema coppia.
La riuscita di questa terapia è strettamente legata, oltre che all’esperienza del terapeuta di coppia, all’impegno e alla partecipazione attiva dei partner nel processo.
Terapia di coppia, percentuale di successo
Studi recenti indicano che oltre l’80% delle coppie che intraprendono un percorso terapeutico riporta un miglioramento significativo nella qualità della relazione. In generale, la terapia di coppia può essere efficace nel migliorare la comunicazione, ridurre i conflitti preesistenti e promuovere anche una maggiore intimità.
In particolare, una ricerca clinica condotta su 3.000 coppie e pubblicata sul Journal of Marital and Family Therapy (2018) ha dimostrato che un approccio terapeutico integrato può migliorare la qualità relazionale nell’82% dei casi, restituendo alle coppie non solo strumenti comunicativi, ma una rinnovata capacità di connessione emotiva. Molto interessante è anche il dato della riduzione della conflittualità pari al 75% e del mantenimento dei risultati dopo 5 anni dall’intervento terapeutico nell’ambito di un follow-up quinquennale.
La percentuale di successo dipende, in ogni caso, dalla natura e dalla gravità dei dissidi presenti nella relazione, dalla competenza stessa dello psicoterapeuta di coppia e dalla volontà di entrambi i partner di apportare cambiamenti rispetto a dinamiche riconosciute come disfunzionali o fonte di reciproca sofferenza.
È importante notare che il successo non va sempre interpretato in senso stretto, ovvero come prosecuzione del rapporto di coppia: in alcuni casi, l’esito può essere una separazione consapevole, consensuale e rispettosa.
Terapia di coppia per tornare insieme
La terapia di coppia per tornare insieme è un’opportunità per le coppie che desiderano superare gravi periodi di crisi e di allontanamento relazionale, con l’obiettivo di rafforzare il legame e recuperare la connessione emotiva che sentivano di avere un tempo.
In molti casi, le relazioni attraversano momenti di incomprensione, conflitti o distacco che sembrano irrisolvibili.
Diverse coppie si sono lasciate non perché sia venuto meno l’amore che le univa, ma per ingerenze esterne che non hanno saputo riconoscere ed estinguere per tempo, oppure a causa di dinamiche di sabotaggio più o meno consapevole da parte di uno dei due o, ancora, per dinamiche inquadrabili entro il perimetro della sindrome di Otello o della gelosia retroattiva, detta anche sindrome di Rebecca o gelosia dell’ex.
L’approccio della terapia di coppia non si limita a risolvere i conflitti superficiali, ma si concentra anche sulla comprensione delle dinamiche più profonde, spesso dolorose e fonte di disagio, che influenzano il comportamento di ciascun partner.
In questo processo la comunicazione viene ripristinata, i bisogni reciproci vengono verbalizzati e si avvia il processo di rielaborazione delle ferite emotive.
Se gestita con consapevolezza e impegno, la terapia di coppia può davvero diventare un’opportunità di rinascita, permettendo ai partner di ritrovare l’armonia e tornare insieme con una nuova prospettiva sulla relazione.
Terapia di coppia, quando è inutile
La terapia di coppia Novara consente di affrontare le sfide della relazione e di compiere allo stesso tempo un lavoro individuale, di cui in un certo senso risulta un potenziale acceleratore.
In ogni caso, ci sono situazioni in cui la psicoterapia di coppia potrebbe sembrare inefficace o inutile fin dall’inizio.
Questo può verificarsi quando entrambi i partner non sono disposti ad impegnarsi nel processo terapeutico o quando persistono dinamiche distruttive che ostacolano la comunicazione e la collaborazione.
Un’altra casistica tipica è quella in cui uno o entrambi i partner hanno già preso la decisione di porre fine alla relazione, per cui la terapia di coppia potrebbe non essere in grado di invertire questa scelta (e in alcuni casi potrebbe non essere la soluzione migliore).
A questo proposito, bisogna sempre ricordare che la psicoterapia ha una valenza maieutica, quindi aiuta le persone a scoprire la propria verità già presente dentro di sé. È un viaggio di riconnessione al sentire profondo individuale, che deve tornare ad essere una vera e propria bussola di vita. Non sarà quindi lo psicoterapeuta di coppia a decidere o a decretare l’eventuale fine di una relazione, proprio perché questo si pone al di fuori del suo ruolo.
È importante comunque ricordare che la terapia di coppia richiede la volontà di esplorare le difficoltà insieme, toccando anche tematiche ed argomenti che provocano un certo grado di disagio o imbarazzo. Se questa volontà manca o se la relazione è giunta ad un punto in cui la separazione è inevitabile, la terapia potrebbe non conseguire gli obiettivi in genere sperati dal partner che si attiva per iniziare il percorso.
In queste situazioni, è importante valutare se la terapia individuale potrebbe essere più appropriata per aiutare uno dei due compagni a prendere decisioni consapevoli riguardo al futuro della relazione.
Terapia di coppia per amanti
La terapia di coppia per amanti deve partire dalle dinamiche complesse di una relazione extraconiugale con tutte le sue componenti emotive peculiari.
In questo spazio confidenziale, i due partner hanno la possibilità di affrontare apertamente le difficoltà, i blocchi, gli ostacoli, l’eventuale senso di colpa e tutte le altre emozioni coinvolte in una relazione segreta.
Il terapeuta di coppia indagherà non solo gli aspetti emotivi e comunicativi, ma anche le radici profonde delle scelte individuali e sempre in un ambito dove il senso del giudizio è sospeso.
Attraverso la terapia, i due amanti possono cercare una comprensione più approfondita delle proprie esigenze, dei desideri non soddisfatti e delle dinamiche relazionali sottostanti, includendo anche le motivazioni spesso inconfessabili che hanno dato il via alla relazione nascosta.
Rispetto ad una psicoterapia di coppia classica, qui vi è una dimensione in più da approfondire.
Uno degli scopi della terapia di coppia per amanti è di aiutare a delineare chiaramente le prospettive individuali e a prendere decisioni consapevoli per il futuro, sia che si tratti di una riconciliazione con il partner ufficiale o di una separazione.
Le relazioni extraconiugali presentano quasi sempre un elevato livello di complessità emotiva, per cui a maggior ragione si rende molto utile la creazione di uno spazio sicuro per osservare tutte le correnti psicologiche sotterranee che lavorano nel dietro le quinte.
Terapia di coppia sessuologo
La terapia di coppia con l’intervento di un sessuologo rappresenta un approccio completo per affrontare le sfide intime e sessuali nelle relazioni.
In questo contesto, il terapeuta collabora con la coppia per analizzare e comprendere le dinamiche sessuali, favorire una comunicazione aperta e identificare eventuali blocchi o disagi.
Problemi tipici di natura sessuale che vengono portati in terapia di coppia possono essere un calo del desiderio fisico anche in età relativamente giovane, disfunzioni erettili per il maschio, incapacità parziale o totale della donna di provare piacere durante il rapporto, in alcuni casi anche prima della menopausa, cessazione dei rapporti sessuali senza una ragione apparentemente evidente, attrazione per un’altra persona da parte di uno dei due compagni, problemi di gelosia ossessiva o patologica, disallineamento dei valori dei due partner e difficoltà generale ad aprirsi nel dialogo.
L’obiettivo è di mettere entrambi i partner nella condizione di sentirsi liberi di esprimere i propri desideri, bisogni, frustrazioni e/o preoccupazioni legate alla sfera sessuale, superando il naturale senso di vergogna che in condizioni ordinarie potrebbe bloccarli.
La dimensione sessuale è poi intimamente intrecciata con quella emotiva, che richiede sempre di essere tenuta in considerazione.
Questo percorso terapeutico non mira solo a risolvere eventuali problemi sessuali, ma contribuisce anche a rafforzare il legame emotivo e la connessione profonda tra i due partner.
Terapia di coppia online
La terapia di coppia con approccio olistico online offre una via accessibile e logisticamente conveniente per affrontare le sfide relazionali senza la necessità di incontri in presenza.
Uno dei principali vantaggi è la facilità di partecipazione, consentendo alle coppie di prendere parte alle sessioni da qualsiasi luogo dotato di una buona connessione Internet. Questo è particolarmente utile per coloro che potrebbero avere difficoltà a raggiungere il mio studio fisico di psicoterapia a Novara, oppure che si trovano spesso in viaggio.
In aggiunta, la flessibilità degli orari può agevolare l’accesso, soprattutto per chi ha impegni lavorativi o familiari.
Vi è da dire, comunque, che analogamente alla terapia individuale vi sono anche alcuni svantaggi da considerare.
La mancanza di interazione fisica può limitare la percezione di quel prezioso bagaglio di segnali non verbali, spesso cruciali nelle dinamiche relazionali. Il corpo non mente mai e saperlo leggere correttamente fornisce al terapeuta degli elementi addizionali per orientare il lavoro psicologico.
Vi possono poi essere inconvenienti legati, ad esempio, ad interruzioni della connessione Internet o ad altri problemi tecnici che possono bloccare, anche se temporaneamente, il flusso della sessione e influenzare l’efficacia della terapia di coppia con approccio olistico online.
Alcune persone potrebbero poi sentirsi più distanti emotivamente durante le sessioni in remoto rispetto a quelle in presenza.
La scelta di intraprendere un percorso online o una terapia di coppia Novara rimane comunque del tutto personale, da valutare caso per caso a seconda di una serie di parametri.
Terapia di coppia, tecniche e domande
Nel contesto della terapia di coppia, l’utilizzo di tecniche e domande mirate svolge un ruolo cruciale nel favorire la comprensione reciproca e la perlustrazione delle proprie dinamiche interiori che si riflettono nei particolari equilibri della relazione.
Le tecniche terapeutiche variano in base alle esigenze specifiche della coppia, ma coinvolgono spesso esercizi di comunicazione, contatto consapevole con le proprie correnti emotive e strategie per affrontare i conflitti in modo costruttivo.
Il terapeuta di coppia può utilizzare domande aperte per favorire la comprensione reciproca dei sentimenti e dei vissuti di ciascun partner, incoraggiando una comunicazione spontanea e onesta.
Dal punto di vista psicologico, le domande svolgono un ruolo fondamentale nel processo terapeutico, non solo durante le sedute ma anche (e soprattutto) nel periodo che intercorre tra una seduta e l’altra.
Le domande sollecitano la riflessione, stimolano l’auto-osservazione e possono innescare un processo di emersione spontanea di verità ed istanze che altrimenti tenderebbero a rimanere nascoste.
Interrogativi quali “Come ti senti riguardo a questa situazione?”, “Come ti fa sentire il tuo partner quando si comporta così?” o “Quali sono i bisogni/sensazioni/pulsioni che percepisci di non aver mai comunicato apertamente al tuo partner?” possono promuovere una maggiore consapevolezza individuale e reciproca.
Durante una seduta, le domande del terapeuta possono spingere il paziente a sondare aspetti più profondi delle proprie esperienze, emozioni e pensieri, ma anche a guardarli da una prospettiva inedita e differente.
Questo vale sia per la terapia individuale che nelle sedute di coppia.
Tra una sessione e l’altra, le domande poste in precedenza possono continuare a lavorare nella mente del paziente, che viene letteralmente attivata e guidata nella ricerca ed elaborazione delle risposte. Possono così arrivare nuove intuizioni, introspezioni ed associazioni spontanee da portare nella seduta successiva.
La psicoterapia olistica nella terapia di coppia Novara e online
Nell’ambito della psicoterapia olistica, l’approccio alle dinamiche di coppia si incentra intorno ad una visione completa della persona, considerando non solo gli aspetti relazionali ma anche quelli emotivi, cognitivi e più spirituali.
Le tecniche utilizzate mirano a trattare la coppia come un sistema interconnesso, riconoscendo l’influenza reciproca di ciascun partner sugli altri livelli di esperienza.
Il metodo della psicoterapia olistica in una prospettiva di coppia include esercizi di consapevolezza, meditazione o pratiche di mindfulness per favorire la connessione emozionale. La terapia di coppia Novara e online può anche coinvolgere l’analisi della storia personale di ciascun compagno, riconoscendo come le esperienze passate vadano ad influenzare le dinamiche del presente.
Nel contesto delle domande, la psicoterapia olistica va ad indagare non solo gli aspetti più esteriori dei conflitti ma anche come questi si riflettono sui pensieri, sulle emozioni profonde e sulle aspirazioni più intime e nascoste di ogni individuo.
Le domande in genere vengono formulate in modo da esplorare il significato personale che ciascun partner attribuisce a determinati aspetti di sé, vissuti relazionali o comportamenti dell’altro.
Le Domande Frequenti sulla Terapia di Coppia: come ritrovare l’intesa perduta
La terapia di coppia è un percorso di riconnessione emotiva che aiuta i partner a ricostruire un dialogo autentico, superando le barriere di comunicazione, le incomprensioni e i conflitti che nel tempo hanno indebolito la loro intesa.
Queste FAQ nascono dall’esigenza di sciogliere i nodi più comuni che le coppie si trovano ad affrontare, offrendo una bussola orientativa che va oltre le risposte superficiali.
Non si tratta semplicemente di fornire informazioni, ma di aprire una finestra sulla complessità delle relazioni umane, dove ogni domanda diventa un’opportunità per esplorare strati più profondi di consapevolezza personale e relazionale.
Quanto costa un percorso di terapia di coppia e quanto tempo richiede?
Un percorso di terapia di coppia a Novara oppure online con approccio psicologico medico olistico ha una durata media di 10-12 sedute, con un investimento che varia tra 70-85€ per incontro. L’obiettivo clinico è ottenere risultati concreti in tempi più brevi rispetto alla psicoterapia tradizionale, grazie ad un metodo scientifico integrato che valuta simultaneamente aspetti psicologici, relazionali e biologici. Il mio approccio permette di ottimizzare il percorso terapeutico, riducendo tempi e costi complessivi.
Quando è davvero necessario iniziare un percorso di terapia di coppia?
I 5 segnali principali che indicano la necessità di iniziare un percorso di terapia di coppia sono: 1) comunicazione ridotta o conflittuale; 2) perdita di intimità emotiva e fisica; 3) accumulo di risentimenti non elaborati; 4) assenza di una progettualità condivisa e 5) presenza di meccanismi ricorrenti di allontanamento e di mantenimento della distanza.
Un intervento precoce consente di ricostruire la connessione relazionale prima che si verifichino fratture irreversibili.
La terapia di coppia funziona davvero o è solo un ulteriore costo?
Studi clinici dimostrano che la terapia di coppia con approccio olistico presenta tassi di successo anche superiori all’80%, grazie ad una metodologia scientifica che integra valutazioni psicologiche, neuropsicologiche e mediche.
L’intervento non si limita a gestire il conflitto contingente, ma ricostruisce un sistema di comunicazione più funzionale, supportando la crescita individuale e relazionale.
Possiamo fare terapia di coppia se il nostro rapporto è già in crisi avanzata?
Anche in situazioni di crisi conclamata, un approccio clinico scientifico può supportare il recupero della relazione. L’intervento terapeutico permette di decodificare le dinamiche profonde che hanno generato la crisi, riattivando canali comunicativi funzionali, riconoscendo le risorse già a disposizione della coppia e ricostruendo un sistema di connessione emotiva. Non esistono situazioni irrecuperabili, ma relazioni che necessitano di una nuova impostazione con competenza e metodologia.
Cos’è il Metodo Gottman e perché è così rivoluzionario nella terapia di coppia?
Il Metodo Gottman rappresenta un approccio scientifico rivoluzionario nella comprensione delle dinamiche relazionali, basato su oltre 40 anni di ricerche cliniche su migliaia di coppie. Attraverso un’analisi empirica delle interazioni, questo metodo identifica i principali fattori e modelli comunicativi, chiamati i “Quattro Cavalieri dell’Apocalisse”, che determinano nel medio-lungo termine la stabilità oppure l’irreversibile deterioramento di una relazione.
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Indirizzo
Via Guglielmo Marconi, 3/B – Scala F
28100 Novara
Orari
Lun – Ven: 9.00 – 13.00, 15.00 – 19.00
Sabato: 10.00 – 13.00