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Il bugiardo patologico, a volte detto anche bugiardo compulsivo, rappresenta un complesso disturbo psicologico che va oltre la semplice menzogna occasionale, configurandosi come un meccanismo di difesa inconsapevole profondamente radicato nella struttura psichica dell’individuo. A differenza delle bugie comuni, questo comportamento si caratterizza per ripetitività, assenza di scopi strumentali o chiari benefici evidenti ed un impatto significativo sulle relazioni interpersonali.

La ricerca scientifica ha progressivamente chiarito che la menzogna patologica non è una scelta deliberata, ma un sintomo che può nascondere profondi disagi psicologici, insicurezze gravi, traumi irrisolti o specifici assetti neurobiologici.

La comunicazione del bugiardo patologico diventa un modo per creare una realtà alternativa, parallela e spesso fuorviante, che porta facilmente ad una mancanza di fiducia per bugie all’interno delle relazioni interpersonali. In amore, questo comportamento non fa che polarizzare un ambiente di grave diffidenza ed instabilità, compromettendo la capacità di instaurare legami autentici.

Comprendere le dinamiche sottese a questo disturbo diventa quindi essenziale per attivare percorsi di recupero efficaci, che integrino una visione olistica della salute mentale.

In questo articolo vedremo nel dettaglio il profilo psicologico complesso del bugiardo patologico, analizzando i sintomi, le cause, il comportamento in amore, i due sottotipi principali del bugiardo compulsivo e del bugiardo cronico, le conseguenze pratiche e i migliori strumenti che ti guideranno a come capire se una persona mente oppure se è sincera.

Prima di concludere vedremo una check-list pratica per smascherare una persona falsa in brevissimo tempo e le strategie pratiche di guarigione per quella che viene denominata ai fini divulgativi anche sindrome di Pinocchio.

Il bugiardo patologico, significato e psicologia

Il bugiardo patologico si distingue per una serie di tratti comportamentali e psicologici che vanno ben oltre la normale tendenza a dire qualche piccola bugia di tanto in tanto, magari per non ferire l’altra persona o per evitare di subire dinamiche narcisistiche più o meno patologiche che potrebbero ferirlo.

Tra le caratteristiche più comuni è essenziale ricordare:

  • Radicamento di un’attitudine bugiarda. La menzogna diventa un modello abituale e compulsivo, difficile da interrompere o anche solo contenere.
  • Assenza di un beneficio evidente. Le bugie non sono finalizzate ad ottenere vantaggi immediati, ma spesso nascono da una necessità di protezione o da dinamiche interne irrisolte.
  • Impatto sulle relazioni. La tendenza continua alla menzogna non fa che minare la fiducia, generando problematiche sia nelle relazioni interpersonali che in quelle lavorative.
  • Difficoltà nel riconoscimento della verità. Sia per il bugiardo che per l’interlocutore, distinguere il reale dal falso si trasforma in un compito arduo.

Il comportamento del bugiardo patologico si manifesta sovente con una forte resistenza a riconoscere la verità anche di fronte ad evidenze concrete e con una generale assenza di rimorso per il danno che può causare.

Perché si chiama anche sindrome di Pinocchio?

Il termine sindrome di Pinocchio, pur non rappresentando una definizione clinica ufficiale, viene talvolta utilizzato in modo colloquiale per descrivere il comportamento del bugiardo patologico. Dal punto di vista scientifico, è fondamentale distinguere questo concetto metaforico dalle precise categorie diagnostiche dei disturbi della menzogna.

Il termine prende spunto dalla celebre fiaba di Pinocchio, il burattino il cui naso si allungava ogni volta che diceva una bugia. Questo fenomeno magico era una sorta di punizione simbolica per le menzogne proferite, denunciando visibilmente l’atto di mentire e sottolineando il valore dell’onestà.

La crescita del naso è assurta così a potente strumento narrativo, che funge da monito per il protagonista e per i lettori, rimarcando che ogni inganno ha una conseguenza.

Ai giorni nostri il termine sindrome di Pinocchio viene impiegato perlopiù in ambito psicologico-divulgativo per indicare individui che costruiscono una realtà fittizia e distorta attraverso menzogne continue, arrivando persino a credere alle proprie falsità.

Sebbene la sindrome di Pinocchio non sia una diagnosi clinica ufficiale, il comportamento associato può essere indicativo di disturbi più profondi, come il disturbo della personalità antisociale, il disturbo borderline di personalità o il disturbo narcisistico di personalità, che può manifestarsi sia nella forma del narcisista overt che in quella del narcisista covert dal momento che entrambi rappresentano due modalità diverse di espressione del medesimo disturbo.

Bugiardo patologico o mitomania? Ecco le differenze che devi conoscere

La mitomania è una forma particolare di menzogna che si distingue dalle bugie patologiche classiche per il suo contenuto spettacolare e fantasioso.

Mentre il bugiardo patologico può inventare o distorcere fatti anche banali, il mitomane crea un intero mondo immaginario fatto di imprese, racconti eroici e spettacolarizzati, traguardi e identità idealizzate con l’obiettivo di apparire diverso da ciò che è realmente. La chiave della differenza sta quindi nell’intenzione: difensiva nel bugiardo patologico, autocelebrativa nel mitomane.

In questo senso, la mitomania si colloca più vicino ad un disturbo dell’immaginazione e dell’identità, mentre la menzogna patologica può avere anche una funzione difensiva e non sempre implica la creazione di una realtà alternativa.

Entrambi i comportamenti nel lungo termine portano ad una mancanza di fiducia per bugie, ma hanno radici psicologiche diverse e necessitano di approcci terapeutici specifici.

Come capire se una persona mente: indicatori e sintomi

La maggior parte degli individui ricorre a piccole bugie in contesti sociali, ad esempio per non ferire qualcuno o per evitare conflitti percepiti come inutili. Queste menzogne, definibili come situazionali, sono considerate parte di un meccanismo adattivo piuttosto che un vero e proprio comportamento patologico.

D’altro canto, riconoscere un bugiardo patologico non è sempre semplice. In molti casi i sintomi si manifestano in maniera sottile e sfumata, rendendo difficile distinguere tra una semplice esitazione ed una menzogna disfunzionale.

I sintomi più comuni del bugiardo patologico

Capire se una persona mente non può che prendere le sue mosse dai segnali che caratterizzano il profilo del bugiardo in generale, tra cui:

  • Incoerenza e discrepanze nel racconto. I dettagli di una storia possono cambiare frequentemente nei dettagli, mostrando contraddizioni evidenti e rendendo difficile ricostruire una versione stabile degli eventi.
  • Specifico linguaggio del corpo. L’eccessivo evitamento del contatto visivo, i movimenti nervosi delle mani o delle dita oppure gesti inusuali possono rivelare un disagio interno ed una difficoltà nel mantenere una narrazione coerente.
  • Eccessivo atteggiamento difensivo. Risposte o giustificazioni sproporzionate possono rivelare la paura radicata di essere scoperti, ma anche il tentativo di evitare confronti diretti sulla veridicità delle proprie affermazioni.
  • Mancanza di rimorso. La persona tipicamente non mostra senso di colpa o vergogna dopo aver mentito, consolidando così un comportamento che diventa parte integrante della sua personalità.

Questi sintomi, presi insieme, evidenziano come la menzogna non sia un’eccezione, ma un tratto costante che porta a mancanza di fiducia per bugie.

Bugiardo compulsivo e bugiardo cronico: i due sottotipi di bugiardo patologico a confronto

Il bugiardo compulsivo e il bugiardo cronico possono essere considerati due sottotipi di bugiardo patologico proprio perché entrambi manifestano un’inclinazione alla menzogna persistente e disfunzionale, seppur con differenze significative nel modo in cui l’asserzione falsa si sviluppa e si manifesta.

Il bugiardo compulsivo è una persona che mente in modo impulsivo ed incontrollato, spesso senza un motivo apparente. Le sue bugie non sempre hanno un fine manipolativo, ma derivano da un’abitudine profondamente radicata che può essere legata ad insicurezze personali, traumi infantili o alla quasi onnipresente necessità di attirare attenzione.

La menzogna assurge qui ad una sorta di meccanismo di coping, una reazione impulsiva e meccanica volta a proteggere l’individuo da emozioni negative o da potenziali attriti.

Sull’altro fronte, il bugiardo cronico manifesta un pattern menzognero che si radica profondamente nella sua personalità, al punto da invadere ogni ambito della vita quotidiana con i suoi tentacoli. A differenza del bugiardo compulsivo, che può provare imbarazzo o senso di colpa dopo aver mentito, il bugiardo cronico non ha remore nel manipolare la verità per ottenere vantaggi personali o per costruire un’immagine di sé più favorevole.

Le sue bugie sono tipicamente più strutturate e difficili da smascherare, potendo essere usate per ingannare, manipolare o controllare gli altri. Questo tipo di comportamento è tipico di personalità narcisistiche o spiccatamente antisociali, in cui la menzogna diventa uno strumento per mantenere potere e controllo nelle relazioni.

Vediamo un riassunto in forma tabellare delle differenze principali tra questi due profili:

CaratteristicaBugiardo compulsivoBugiardo cronico
Origine della menzognaReazione impulsiva a situazioni di stress o ansiaComponente della personalità e strategia difensiva radicata
Frequenza delle bugieVariabile, si attiva generalmente in risposta a situazioni specificheCostante e presente in ogni ambito della vita
RimorsoPuò manifestare rimorso o sensi di colpa, anche se non sempreAssente nella maggior parte dei casi e con mancanza di consapevolezza del danno causato
Impatto sulle relazioniPuò essere gestito con un supporto terapeuticoDifficile da gestire, richiede un intervento più radicale
Possibilità di guarigioneElevata con un intervento psicoterapeutico adeguatoPossibile, ma richiede un percorso terapeutico strutturato e più a lungo termine
Differenze principali tra bugiardo compulsivo e bugiardo cronico

Per riassumere in breve, la differenza precipua risiede nel fatto che, per il bugiardo compulsivo, la menzogna è una risposta meccanica e transitoria a situazioni specifiche, mentre per il bugiardo cronico questa diventa una strategia comunicativa consolidata e trasversale a tutti gli ambiti della sua vita.

Le cause psicologiche del comportamento menzognero nel bugiardo patologico

Il comportamento menzognero del bugiardo patologico affonda nella maggior parte dei casi le proprie radici in cause psicologiche complesse e multifattoriali.

Tra le principali, vi sono esperienze traumatiche o ambienti familiari disfunzionali che compromettono lo sviluppo di una solida autostima e di una sana percezione del sé. In contesti siffatti, la menzogna si eleva a meccanismo di difesa, un’armatura per proteggersi da ulteriori sofferenze, attacchi più o meno diretti o per gestire angosce profonde.

L’incapacità di instaurare relazioni autentiche può portare ad un bisogno amplificato di costruire una realtà alternativa e, con ogni auspicio, migliore.

Una ricerca scientifica condotta da Raine (Psychiatric Annals, 2018) ha evidenziato come i meccanismi di menzogna patologica rappresentino nella maggior parte dei casi una complessa strategia di compensazione psicologica, strettamente connessa a esperienze traumatiche pregresse e a specifici profili di personalità.

Oltre a tutto ciò, alcune persone possono sviluppare questo comportamento come modo per attirare l’attenzione o per sentirsi accettate nel proprio contesto sociale, edificando un piccolo mondo in cui le proprie fragilità vengono mascherate.

Anche le difficoltà nell’elaborazione di emozioni intense o conflittuali possono contribuire al quadro generale, portando il soggetto ad impiegare la menzogna per evitare di contattare direttamente sentimenti dolorosi o percepiti come insostenibili.

Queste dinamiche, integrate nel percorso psicologico dell’individuo, rendono il bugiardo patologico un caso decisamente complesso, in cui la verità diventa una realtà distorta, difficile da riconciliare con il sé autentico.

Dentro il cervello del bugiardo patologico: le basi biologiche della menzogna

Alcuni studi scientifici suggeriscono che la tendenza a mentire in maniera patologica potrebbe avere anche una componente neurobiologica.

Come evidenziato dalla ricerca del Dr. Feldman (Journal of Clinical Psychology, 2019), le dinamiche della menzogna patologica rappresentano un complesso meccanismo di difesa psicologica, strettamente connesso a meccanismi neurali di autopreservazione.

Alterazioni nei circuiti cerebrali in specifiche aree del cervello, come il lobo prefrontale e l’amigdala, possono influenzare la capacità di regolare le emozioni e controllare gli impulsi, facilitando l’adozione di comportamenti disfunzionali, come la menzogna costante.

Più nel dettaglio, uno studio neuroscientifico pubblicato sull’American Journal of Psychiatry (Yang et al., 2017) ha dimostrato come le menzogne patologiche siano correlate a precise alterazioni della corteccia prefrontale, suggerendo una connessione diretta tra determinati meccanismi cerebrali e comportamenti mendaci.

Squilibri in alcuni neurotrasmettitori, quali la dopamina e la serotonina, sono stati anch’essi associati ad una ridotta capacità di elaborare la verità e gestire il giudizio morale, elementi cruciali per una comunicazione cristallina.

Questi aspetti biologici, integrati con le esperienze di vita e le dinamiche relazionali, dipingono un quadro complesso in cui la menzogna diventa un comportamento radicato e difficile da estirpare, contribuendo a rendere il bugiardo patologico una condizione di difficile intervento terapeutico senza un approccio olistico e multidimensionale.

Illustrazione scientifica dei meccanismi psicologici alla base della menzogna e dei comportamenti di finzione, con percorso di trasformazione e guarigione
Quando la menzogna diventa un meccanismo di protezione: comprendere le radici emotive per una trasformazione consapevole

Oltre la maschera: il gioco subdolo delle bugie del narcisista

Il narcisismo, caratterizzato da un forte bisogno di ammirazione e da un’immagine magnificata di sé, si intreccia spesso con comportamenti menzogneri particolarmente sofisticati e manipolativi.

Le bugie del narcisista non sono semplici deviazioni dalla verità, ma diventano strumenti strategici per puntellare un’immagine ideale e controllare ancora di più le relazioni interpersonali.

Queste menzogne, accuratamente costruite, servono a proteggere un sé piuttosto fragile, celando insicurezze profonde e alimentando un ciclo di inganno che giustifica e rafforza la percezione illusoria di superiorità.

Di conseguenza, il narcisista distorce la realtà per ottenere l’approvazione degli altri, intessendo relazioni basate su un equilibrio precario tra realtà e immagine costruita, dove la verità viene immolata in favore di una rappresentazione tanto ingannevole quanto affascinante.

Il bugiardo patologico in amore

Il comportamento del bugiardo patologico in amore certamente non favorisce il mantenimento di una relazione sentimentale e l’instaurazione di un buon rapporto con il proprio partner, che non viene risparmiato dalle menzogne fuori controllo e dalla realtà distorta che viene generata e alimentata di continuo.

La presenza asfissiante di una rete inestricabile di bugie a medio-lungo termine conduce ad una mancanza di fiducia che mina la stabilità emotiva della coppia. In molti casi, la percezione di una mancanza di sincerità porta a facili conflitti e ad una sorta di percezione di “camminare sempre sulle uova” oppure in un campo minato, rendendo difficile una crescita condivisa.

Questo comportamento, infatti, può far emergere un circolo vizioso in cui la necessità di proteggere la propria immagine conduce a mentire, creando una distanza emotiva che a cascata rende insidioso il raggiungimento di una connessione autentica.

La sfiducia instaurata, a sua volta, alimenta ulteriormente il comportamento menzognero, creando un ambiente tossico in cui il partner non riesce a sentirsi sicuro ed apprezzato.

Intervenire in questi casi attraverso un percorso terapeutico mirato diventa fondamentale per ristabilire la sincerità e la trasparenza, elementi irrinunciabili per una relazione sana e duratura.

Il bugiardo patologico è pericoloso?

Vediamo adesso quali sono i principali rischi e conseguenze del comportamento menzognero.

Il comportamento del bugiardo patologico non è solo fonte di disagio psicologico, ma può anche rappresentare un pericolo reale per le persone che vi entrano in contatto. Il rischio maggiore risiede nell’irrimediabile erosione della fiducia e nella potenziale distruzione delle relazioni interpersonali.

In ambito lavorativo la mancanza di trasparenza può portare a gravi conflitti con i colleghi o, peggio ancora, con i propri responsabili, oltre ad una generale perdita di produttività. Nelle relazioni sentimentali, il bugiardo patologico in amore può logorare il proprio partner e portare alla fine di relazioni importanti. Nell’ambito sociale in generale, la presenza di una persona che mente senza alcun freno destruttura la coesione e la fiducia all’interno di gruppi sociali e comunità.

Come capire se una persona è sincera

Dopo aver visto nel dettaglio i segnali corporei e psicologici della persona che mente, passiamo all’altro versante e vediamo come riconoscere quando una persona sta semplicemente dicendo la verità.

Per molti versi gli indicatori principali sono l’opposto rispetto al bugiardo, ma è sempre bene non andare in eccessiva ipersemplificazione e abbracciare le varie sfumature.

Gli indicatori comportamentali di chi dice la verità

Per chi si trova a dover smascherare una persona falsa o a capire se una persona mente, esistono alcuni segnali sia verbali che non verbali da osservare con molta attenzione:

  • Coerenza del linguaggio. Una persona sincera mantiene una coerenza narrativa piuttosto solida anche sotto stress, senza discrepanze evidenti o contraddizioni nei dettagli.
  • Linguaggio del corpo. Un contatto visivo naturale e una postura aperta e rilassata sono indice di sincerità, mentre movimenti nervosi eccessivi possono indicare disagio.
  • Ritmo e tono di voce. Un tono di voce calmo e naturale ed un ritmo regolare sono segni di autenticità. Alterazioni improvvise possono invece suggerire l’adozione di un copione finalizzato a mascherare la realtà.
  • Dettagli e precisione. Racconti troppo generici o, al contrario, eccessivamente dettagliati, possono rappresentare meccanismi di difesa contro il giudizio altrui.

Monitorare questi elementi nel loro insieme può aiutare a soppesare la sincerità di una persona distinguendo tra autenticità e possibili tentativi di inganno.

Una check-list pratica per smascherare una persona falsa in pochi secondi

Adesso che abbiamo visto anche i segnali per capire se una persona è sincera, ti voglio fornire uno strumento pratico che ti consentirà molto velocemente di capire se la persona che hai di fronte ti sta dicendo la verità oppure no.

Puoi utilizzarlo sia in un contesto lavorativo o di business che nella vita relazionale extra-lavorativa.

I 6 punti chiave su cui devi focalizzarti sono:

  1. Verificare la coerenza. Confronta i dettagli delle informazioni fornite in momenti diversi. Una persona falsa tende a modificare il quadro e a contraddire sé stessa, soprattutto se messa sotto pressione.
  2. Osservare il linguaggio del corpo. Nota se ci sono segnali di nervosismo o incongruenze tra parole e gestualità.
  3. Tono della voce. Improvvise variazioni, intonazioni troppo drammatiche o un ritmo di parlata innaturale possono indicare uno sforzo nel mantenere una facciata fasulla.
  4. Analizzare il contesto. Considera se le probabili bugie emergono in situazioni di attivazione emotiva stressogena o di conflitto.
  5. Richiedere chiarezza. Non esitare a chiedere ulteriori spiegazioni per comprendere meglio la narrazione.
  6. Cercare conferme esterne. Quando possibile, confronta le informazioni con fonti esterne o con il racconto di terze persone.

Seguendo questi semplici passaggi, riuscirai a cogliere rapidamente segnali che potrebbero rivelare l’inconsistenza e la falsità nella comunicazione del tuo interlocutore.

Strategie di guarigione per il bugiardo patologico

Affrontare questa condizione richiede un approccio pratico e mirato, sia per chi ne soffre sia per chi si trova ad interagire con un bugiardo compulsivo.

Il primo passo per chi tende a mentire compulsivamente è prendere consapevolezza del problema, riconoscendo come la menzogna influisca negativamente sulle relazioni e sulla propria autostima. Il supporto di un professionista, come uno psicoterapeuta, è spesso essenziale per identificare le cause profonde della tendenza alla menzogna e lavorare su strategie per sostituire questo comportamento con modalità più sane di comunicazione.

Per chi invece ha a che fare con un bugiardo patologico, è fondamentale impostare confini personali chiari, evitando di alimentare il suo gioco con confronti inutili o tentativi di smascherarlo apertamente, che potrebbero solo rafforzare la sua difensiva. Al contrario, è utile basarsi sui fatti e mantenere un atteggiamento fermo e razionale, senza lasciarsi trascinare nella spirale di manipolazione.

Nelle relazioni sentimentali, la bugia compulsiva rende difficile costruire e mantenere un legame stabile e autentico. In questi casi, la terapia di coppia diventa un valido strumento per affrontare il problema in modo strutturato, aiutando entrambi i partner a comprendere le dinamiche relazionali, a migliorare la comunicazione e a ricostruire la fiducia reciproca, quando possibile.

Il bugiardo patologico in questo è chiamato ad affrontare la realtà senza timore del giudizio altrui, mentre per chi subisce le sue menzogne è essenziale proteggersi emotivamente e decidere se la relazione merita di essere mantenuta o meno.

Le Domande Frequenti più comuni sul bugiardo patologico

Le Domande Frequenti rappresentano una modalità importante per addentrarsi nel complesso e nebuloso universo del bugiardo patologico, andando oltre la superficie dei comportamenti manifesti per scavare nelle radici psicologiche recondite che generano questa forma di disagio.

L’obiettivo è quello di decodificare i meccanismi profondi che spingono un individuo a costruire una realtà alternativa, cercando di comprendere non solo i sintomi manifesti, ma anche e soprattutto le origini nascoste del disturbo.

Attraverso queste risposte cercheremo di fare ancora più luce su un fenomeno psicologico spesso frainteso, smontando luoghi comuni ed offrendo una prospettiva scientifica e umana. L’obiettivo è quello di fornire non solo informazioni, ma anche strumenti di comprensione che possano aiutare sia chi sperimenta questo disturbo, sia chi si trova a relazionarsi con un bugiardo patologico.

Chi è esattamente un bugiardo patologico?

Un soggetto che mente ripetutamente, spesso inconsapevolmente, come meccanismo di difesa psicologico ed in assenza di un apparente beneficio concreto.

L’atto del mentire si è così radicato in lui da permeare il suo stesso modo di pensare e di intendere il mondo esterno.

Dire bugie è una malattia?

Dire bugie occasionalmente non è una malattia, ma un comportamento umano comune e spesso legato a motivi sociali, come evitare conflitti, proteggere una propria vulnerabilità o non ferire qualcuno.

Quando però la menzogna diventa compulsiva, costante e incontrollabile, può essere espressione di una condizione psicologica più complessa, definita bugia patologica, mitomania o pseudologia fantastica.

In questi casi, la tendenza a mentire non è più una scelta consapevole, ma un vero schema comportamentale che richiede attenzione terapeutica.

Quali sono le principali cause alla base della menzogna patologica?

La menzogna patologica ha origini complesse, spesso radicate in una combinazione di fattori psicologici, biologici e ambientali. Tra le cause principali vi sono esperienze infantili traumatiche, come abusi, trascuratezza o un ambiente familiare caratterizzato da aspettative irrealistiche e punizioni severe.

A livello psicologico, condizioni come il disturbo narcisistico di personalità, il disturbo borderline o l’impulsività tipica di alcuni tratti antisociali possono contribuire a rendere la menzogna un’abitudine radicata.

Dal punto di vista neurologico, studi recenti suggeriscono che disfunzioni nel lobo prefrontale, l’area del cervello coinvolta nel controllo degli impulsi e nella regolazione morale, possano influenzare la propensione alla bugia compulsiva.

Come distinguere una bugia patologica da una menzogna occasionale?

La bugia patologica è ricorrente, non finalizzata ad un guadagno specifico, genera disagio relazionale e può essere correlata a disturbi psicologici sottostanti.

La menzogna occasionale, d’altro, canto, è per sua natura collegata alla situazione contingente e, nella maggior parte dei casi, è legata ad un vantaggio immediato, reale o percepito che sia.

Il bugiardo patologico può guarire?

Sì, il bugiardo patologico può guarire attraverso un approccio terapeutico olistico che integri psicoterapia e lavoro sulla consapevolezza personale, potendo ottenere risultati significativi in tempi relativamente brevi.

Il trattamento deve prevedere un lavoro specifico e focalizzato sulle cause psicologiche alla base del comportamento menzognero.

Quando è opportuno rivolgersi ad uno specialista per gestire le dinamiche psicologiche della menzogna?

Quando le menzogne compromettono stabilmente le relazioni personali, lavorative o generano senso di isolamento e disagio emotivo cronico è opportuno considerare di rivolgersi ad uno specialista per lavorare sulle cause psicologiche profonde alla base del comportamento menzognero.

Come si affronta il bugiardo patologico in amore?

In amore, le bugie patologiche possono compromettere gravemente la fiducia reciproca e la stabilità della relazione. Affrontare il problema richiede un percorso di terapia che miri a ristabilire una comunicazione onesta e trasparente.

Tecniche di psicoterapia medica integrata, unitamente ad esercizi di mindfulness e dialogo basato su un ascolto autentico, possono aiutare il partner a riconoscere e gestire gli schemi menzogneri, facilitando un percorso di guarigione condiviso.


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Foto professionale della Dott.ssa Elisa Scala, medico psicoterapeuta a Novara
Ricevo a Novara e online

Medico psicoterapeuta

Sono iscritta all’Albo Professionale dei Medici dall’anno 2008 ed esercito la professione di Psicoterapeuta sia per mezzo di sedute online (via Zoom o Skype) che in presenza nel mio Studio privato vicino al centro storico di Novara.

Perché rivolgersi ad un medico psicoterapeuta?

Grazie alla sua duplice formazione medica e psicoterapeutica, un medico psicoterapeuta è in grado di valutare il paziente non solo dal punto di vista meramente psicologico, ma anche di considerare eventuali fattori biologici, medici e farmacologici che possono influenzare il disturbo, conflitto interiore o disagio portato dal paziente.

Questo permette una presa in carico olistica, in cui si possono trattare problematiche emotive, psichiche e fisiche in modo sinergico, personalizzando il percorso terapeutico per ottenere risultati più efficaci e duraturi.

I vantaggi tangibili per il paziente consistono in tempi mediamente più brevi rispetto alla psicoterapia tradizionale e senza limitarsi a quella che potrei definire come “terapia dell’ascolto”.

Dott.ssa Elisa Scala, medico psicoterapeuta a Novara