Il narcisista covert è una figura narcisista che indossa una maschera, in cui alcuni tratti caratteristici non vengono mostrati all’esterno e anzi sono sostituiti almeno in parte da tratti opposti, facilitando l’inganno.
Questo tipo di narcisista può essere difficile da individuare proprio perché non mostra i classici segni espliciti di arroganza e di superiorità. In realtà, dietro alla facciata di modestia, vittimismo e vulnerabilità si nasconde il solito bisogno insaziabile di ammirazione ed un senso profondo di grandezza personale.
A differenza del narcisista overt, che esprime in modo evidente il proprio ego e la propria arroganza, il narcisista covert opera nell’ombra, manipolando in modo più subdolo ma discreto.
In questo articolo esploreremo il significato del narcisismo covert, le sue principali caratteristiche, le differenze tra narcisista covert e overt, oltre alle modalità con cui questa forma si manifesta nelle relazioni amorose.
Nella seconda parte discuteremo la soglia del narcisista covert patologico, evidenziando come la psicoterapia olistica possa essere un valido approccio per affrontare tutte le insidie di questo disturbo grazie ad un lavoro sulle sue radici nascoste e sulla ferita narcisistica.
Chi è una persona narcisista?
Nel sentire comune il termine narcisismo evoca spesso immagini di individui eccessivamente egocentrici e privi di empatia, che non lasciano spazio al prossimo ma anzi lo sfruttano per i propri bisogni o capricci.
Secondo la definizione classica, il profilo narcisista è incarnato da una persona che mostra un eccessivo interesse per sé stessa, una forte necessità di ammirazione ed un atteggiamento di superiorità nei confronti degli altri, arrivando spesso a sfruttare il prossimo per ottenere vantaggi personali.
Anche se a prima vista può manifestare un certo fascino, al di sotto della superficie visibile il narcisista agisce spesso con paranoia, cercando di anticipare eventuali critiche tramite modalità in cui attacca gli altri per primo. Questo profilo tende poi a riverberare la sua insicurezza sugli altri, etichettandoli sostanzialmente come imperfetti.
Giudicando le persone che lo circondano come manchevoli, inadeguate o limitate, il narcisista cerca di conservare intatta la sua immagine di perfezione e superiorità, facendosi nel contempo vere e proprie infusioni di autostima.
Questo comportamento gli consente, tra l’altro, di evitare di immergersi nel proprio lato oscuro e di affrontare direttamente i suoi sentimenti di vulnerabilità.
La sua stabilità apparente e precaria dipende in maniera insaziabile dall’ammirazione altrui e dalla sensazione di esercitare un certo controllo sul prossimo, che funge da vero e proprio puntello psicologico e da rifornimento narcisistico (in inglese narcissistic supply).
È un carburante che non gli basta mai, che consuma a ciclo continuo e di cui è profondamente vorace.
Il narcisista covert, caratteristiche e significato
Il narcisismo covert è una forma più velata di narcisismo che si manifesta attraverso atteggiamenti passivo-aggressivi, un ventaglio di insicurezze ed un profondo senso di fragilità. Rispetto al narcisista overt, il narcisista covert non cerca l’attenzione pubblica con comportamenti plateali ed opera dietro le quinte, cercando di manipolare e di ottenere la sua convalida esterna in modi più dissimulati.
Le principali caratteristiche del narcisista covert includono:
- Insicurezza e vulnerabilità nascoste. Nonostante possano cercare di mascherare il loro bisogno di approvazione, i narcisisti covert spesso soffrono di un’immagine di sé negativa e depotenziante, con conseguente bassa autostima e forte senso di vergogna. Si sentono facilmente feriti dalle critiche o dalle percezioni negative degli altri. Queste insicurezze vengono poi camuffate con un atteggiamento distaccato e spesso freddo.
- Sottile manipolazione emotiva. Il narcisista covert tende a manipolare le persone intorno a sé con modalità sottili e difficili da riconoscere. Utilizza spesso la vittimizzazione o l’auto-commiserazione per ottenere attenzione e riconoscimento.
- Risentimento e invidia. Nonostante appaia tranquillo o disinteressato, il narcisista covert nutre sovente una profonda acredine verso coloro che percepisce come superiori o più fortunati.
- Bassa tolleranza alle critiche. Qualsiasi forma di critica o rifiuto viene percepita come un attacco personale, anche se espressa in modo costruttivo. Questo può portare il narcisista covert a reagire in maniera passivo-aggressiva oppure ad isolarsi per prendere le distanze.
- Senso di superiorità nascosto. Nonostante possano sembrare modesti e sensibili, i narcisisti covert tengono in serbo un profondo senso di superiorità e grandiosità, che in genere emerge quando si sentono minacciati o non ricevono l’attenzione e l’ammirazione che desiderano.
- Empatia solo superficiale. Mentre può sembrare comprensivo e disponibile, il narcisista covert fatica a stabilire vere connessioni emotive con il prossimo. Le sue relazioni sono spesso un mezzo per alimentare il proprio senso di valore.
Il narcisista covert manca di empatia perché è profondamente concentrato su di sé e sulla propria sofferenza interiore, che percepisce come unica e ingiustamente ignorata dagli altri. Questo focus eccessivo su sé stesso e sulle proprie ferite emotive rende difficile per il narcisista covert identificarsi con i sentimenti e i bisogni degli altri.
Il narcisista covert è pericoloso?
Il narcisista covert, pur non manifestando comportamenti palesemente aggressivi o dominanti come il narcisista overt, può comunque essere considerato pericoloso, soprattutto a livello emotivo e psicologico.
La sua capacità di manipolare e controllare in modo sottile e subdolo può creare notevoli danni nelle relazioni interpersonali. Le sue tattiche, tipicamente basate su aggressività passiva, vittimismo e mistificazione emotiva, possono logorare l’autostima delle persone che lo circondano, inducendo sensi di colpa, smarrimento e dipendenza affettiva.
Anche se il narcisista covert raramente ricorre alla violenza fisica, il suo comportamento può provocare profonde ferite psicologiche che richiedono tempo e supporto terapeutico per essere sanate. Pur essendo quindi meno evidente nella sua pericolosità, il narcisista covert alimenta dinamiche tossiche e difficili da spezzare senza un intervento adeguato.
La vendetta del narcisista covert
La vendetta del narcisista covert è spesso subdola e difficile da inquadrare, ma non per questo meno dannosa. A differenza del narcisista overt, che può reagire in modo esplosivo e diretto ad un’offesa o ad una critica percepita, il narcisista covert tende a pianificare vendette silenziose e sottili, manifestando gli immancabili comportamenti passivo-aggressivi.
La sua ritorsione predilige la forma di sabotaggi nascosti, diffamazioni o comportamenti che mirano a far sentire l’altro sempre colpevole e inadeguato. Il narcisista covert non affronta mai apertamente il conflitto, preferendo ferire l’altro tramite azioni sottili ma reiterate, come l’indifferenza emotiva, i silenzi punitivi o il distacco improvviso.
Queste vendette possono essere particolarmente devastanti perché mirate ad intaccare l’autostima e gli equilibri interiori della vittima, mantenendo allo stesso tempo una facciata di innocenza e vittimizzazione.
La cattiveria del narcisista covert
La cattiveria del narcisista covert tende a percorrere le solite vie consolidate già viste per la vendetta, quindi manipolazioni emotive, fredda indifferenza e comportamenti passivo-aggressivi.
Questi ultimi non sono altro che modalità indirette di portare alla superficie rabbia, ostilità o disapprovazione senza manifestarle apertamente.
Chi adotta questo atteggiamento evita il confronto diretto e predilige strategie come il silenzio oppositivo, la procrastinazione intenzionale, il sarcasmo velato o l’ostruzionismo per manifestare il proprio malcontento. Tali comportamenti creano confusione e frustrazione in chi li subisce perché la rabbia non viene mai espressa esplicitamente, rendendo difficile la risoluzione del conflitto.
Questa forma di cattiveria, apparentemente innocua, può avere effetti devastanti sul piano psicologico, erodendo lentamente la sicurezza ed il benessere della persona che ne è bersaglio.
Narcisista covert e trauma da abuso narcisistico
La cattiveria del narcisista covert è strettamente legata all’abuso narcisistico, un particolare tipo di violenza psicologica che si sviluppa in modo graduale e insidioso all’interno delle relazioni. L’abuso narcisistico si basa sulla manipolazione emotiva con lo scopo di controllare e dominare la vittima senza che questa ne sia pienamente consapevole.
Attraverso pratiche come il gaslighting, la svalutazione e denigrazione continua, le minacce, i cicli di abuso e riconciliazione e l’isolamento emotivo e sociale, il narcisista consuma gradualmente la fiducia della vittima in sé stessa e distorce la sua percezione della realtà.
Nel caso del narcisista covert, la dinamica è ancora più subdola dato che egli si presenta spesso nel ruolo di martire o comunque di persona che subisce dal mondo esterno, confondendo il partner con cui è in relazione ed inducendo un costante senso di colpa e dipendenza affettiva.
Il trauma che deriva dall’abuso narcisistico è profondo e articolato.
Le vittime di un narcisista covert possono sperimentare sintomi da stress post-traumatico complesso (C-PTSD), ansia, depressione, difficoltà a fidarsi degli altri ed una perdita della propria identità. Dal momento che l’abuso è spesso sottile e nascosto, la vittima impiega molto tempo per riconoscere il ciclo di manipolazione ed accettare di essere stata abusata.
Il superamento di un trauma da abuso narcisistico richiede in genere un percorso terapeutico per rielaborare in modalità adattiva le memorie traumatiche associate.
Narcisista covert in amore
Alla luce del quadro che abbiamo appena dipinto, non stupisce il fatto che i rapporti con i narcisisti siano spesso tossici e minati. Le persone che si trovano ad avere a che fare con narcisisti possono sentirsi svuotate e manipolate proprio per il fatto che i loro bisogni e sentimenti vengono costantemente ignorati o sviliti.
Nelle relazioni amorose, il narcisista covert può essere particolarmente insidioso. A differenza del narcisista overt, che tende a mostrare subito i suoi tratti manipolativi e controllanti, il narcisista covert nella fase iniziale in genere è affascinante e carismatico, oltre che dotato di un certo magnetismo. Questa facciata iniziale di persona sensibile ed attenta serve ad agganciare la fiducia del partner, facendolo sentire speciale e unico.
Con il passare del tempo, in ogni caso, emergono i veri tratti del narcisista covert:
- Dipendenza emotiva. Il narcisista covert intavola una relazione di dipendenza affettiva con il partner, facendo leva sulle sue insicurezze e alimentando un ciclo di bisogno emotivo. In molti casi fa sentire il partner inadeguato, incapace di vivere senza la sua presenza supportiva.
- Manipolazione passivo-aggressiva. Nei momenti di conflitto, il narcisista covert non affronterà mai apertamente il problema. Utilizzerà, invece, sotterfugi emotivi come il mutismo o il ritiro affettivo stile chiocciola per punire il partner.
- Vittimizzazione. Quando viene sfidato o criticato, il narcisista covert si presenterà come una vittima delle circostanze, cercando di far sentire il partner in colpa per aver osato “trattarlo male”.
Manipolazione e controllo restano i due pilastri del comportamento narcisista.
Comprendere questo aspetto è fondamentale per chiunque si trovi ad interagire con un narcisista covert proprio alla luce del fatto che permette di riconoscere i comportamenti manipolatori, proteggendosi di conseguenza da relazioni dannose.
Narcisismo covert e sessualità
Il narcisismo covert permea profondamente anche la sfera sessuale, creando sottili dinamiche di potere all’interno delle relazioni intime. Se il narcisista overt è incline ad utilizzare il sesso per affermare il proprio dominio o sedurre in modo esplicito, il narcisista covert impiega la sessualità come strumento per ottenere conferme emotive o controllo psicologico, spesso in maniera indiretta.
In molti casi manifesta un atteggiamento ambivalente verso l’intimità: da un lato ambisce a sentirsi desiderato e speciale, ma dall’altro teme il coinvolgimento emotivo che l’atto sessuale comporta.
Le relazioni sono in genere caratterizzate da un apparente distacco emotivo o da una sessualità improntata alla manipolazione, in cui l’altro partner viene percepito come mero strumento per soddisfare il proprio bisogno di approvazione e rassicurazione.
Il narcisista covert tradisce?
Il narcisista covert può essere incline al tradimento, anche se il suo comportamento non è sempre mosso dall’impulso sessuale o dal desiderio di affermare il proprio potere come nel caso del narcisista overt.
Il tradimento, per il narcisista covert, spesso risponde ad un bisogno emotivo più profondo di validazione e attenzione, che non riesce ad ottenere nella relazione stabile. Sentendosi insicuro e costantemente in cerca di conferme esterne, può cercare altre relazioni, anche solo emotive, per colmare quella voragine di insicurezza che lo tormenta e da cui cerca di fuggire in tutti i modi possibili.
In ogni caso, a differenza del narcisista overt che potrebbe vantarsi delle sue conquiste, il narcisista covert mantiene segrete queste infedeltà, alimentando un ciclo di manipolazione e inganno che può distruggere la fiducia dell’altro. In questo modo il partner potrebbe non sospettare nulla e fermarsi alla facciata di vulnerabilità e apparente impegno che il narcisista covert riesce a mantenere.
Narcisista covert e autoerotismo
Il narcisista covert si caratterizza per un rapporto particolare con l’autoerotismo, proprio perché consente di evitare l’intimità emotiva e fisica con il partner, mantenendo il controllo e l’autosufficienza in un ambito delicato come la sessualità.
L’autoerotismo diventa un facile rifugio per il narcisista covert che può provare piacere sessuale senza il rischio di mettere a nudo le proprie vulnerabilità ed evitando di doversi confrontare con il complesso mondo dei bisogni affettivi dell’altro.
Questo comportamento non fa che rafforzare il suo distacco emotivo, confermando l’immagine fasulla di autosufficienza ed alimentando la sua reticenza a stabilire connessioni profonde ed autentiche nelle relazioni intime.
La donna narcisista covert: il serpeggiante bisogno di controllo e di amore dietro alla consueta maschera della vittima
Le donne con tratti narcisistici covert tendono a presentarsi come martiri o vittime, manovrando le dinamiche familiari o relazionali per ottenere simpatia e attenzione. In ambito lavorativo o sociale possono apparire modeste e dimesse, quasi disinteressate, ma internamente nutrono l’usuale forte senso di superiorità.
La donna narcisista covert tende a pensare che tutto le sia dovuto, anche se non lo esprime mai in modo palese. Si aspetta che il mondo si adatti a lei e ai suoi capricci, sostenendola nelle sue fragilità. Il suo senso di diritto spesso emerge nel vittimismo o nel rancore se percepisce che le sue aspettative non sono soddisfatte.
Questo aspetto ricorda per certi versi la sindrome di Peter Pan, in cui la persona evita di affrontare le responsabilità adulte e preferisce delegare la cura e la gestione emotiva agli altri. Entrambe le figure si aspettano che il mondo esterno si accorga dei loro bisogni e provveda prontamente a soddisfarli.
Questo tipo di personalità usa in genere il senso di colpa o il ricatto emotivo per ottenere attenzioni, riconoscimenti e sostegno o per mantenere il controllo, spesso facendo percepire all’altro un senso di inadeguatezza.
La donna narcisista covert tende a vedersi come vittima delle circostanze, attirando così simpatia e sostegno mentre manipola emotivamente chi le sta accanto.
Il rapporto della donna narcisista covert con la madre
Il rapporto con la madre si modella di frequente intorno ad una forte competizione o ad una forma di dipendenza emotiva, in cui la madre viene percepita come una figura di riferimento ma anche come una minaccia. La donna narcisista covert sviluppa in genere un attaccamento ambivalente, oscillando tra il desiderio di approvazione materna ed un senso di rivalità o invidia.
Se la madre è una figura dominante o critica, la figlia può interiorizzare un senso di inadeguatezza e di svalutazione che agisce come benzina per la ferita narcisistica, spingendola a cercare riconoscimento e validazione nelle relazioni future.
Le differenze tra narcisista covert e overt
Anche se il narcisista overt e covert condividono tratti comuni, come la mancanza di empatia e il bisogno di sentirsi superiori agli altri, ci sono differenze sostanziali tra le due facce della medaglia narcisistica:
- Estroversione vs. introversione. Il narcisista overt è solitamente estroverso, ama essere al centro dell’attenzione e cerca costantemente di mettersi in mostra. Il narcisista covert, invece, è più introverso e preferisce agire nell’ombra, evitando le luci abbaglianti della ribalta.
- Espressione della grandiosità. Il narcisista overt non nasconde la magnificazione di sé stesso, anzi la esprime con grande arroganza e prepotenza. Il narcisista covert, invece, maschera la propria grandiosità dietro un’apparente modestia o vulnerabilità.
- Reazioni alle critiche. Anche se entrambi i tipi di narcisisti reagiscono male alle critiche, il narcisista overt può rispondere con rabbia e aggressività mentre il narcisista covert tende a ritirarsi, manifestando comportamenti passivo-aggressivi o cercando di farsi compatire.
La medaglia narcisistica descrive bene la doppia faccia del narcisismo, evidenziando come le persone affette possano manifestare sia tratti di superiorità e grandiosità che caratteristiche di vulnerabilità e insicurezza.
Narcisista covert, test
Identificare un narcisista covert non è immediato perché, come abbiamo visto, i suoi tratti manipolativi sono spesso schermati da un’apparente vulnerabilità e insicurezza. In ogni caso, esistono alcuni test psicologici specifici che possono aiutare a stanare questo tipo di personalità narcisistica.
Gli strumenti di valutazione si concentrano su caratteristiche come la tendenza alla vittimizzazione, l’autocommiserazione, la manipolazione emotiva e l’incapacità di accettare critiche.
I test psicometrici, spesso utilizzati da psicologi e psicoterapeuti, soppesano aspetti legati all’autostima fragile, all’egocentrismo nascosto e alla necessità costante di approvazione.
Ti propongo adesso un esempio concreto di test che può essere di supporto per individuare la presenza dei tratti tipici del narcisista covert. Questo test non ha valenza diagnostica, ma offre spunti per riflettere su alcuni comportamenti e inclinazioni psicologiche.
Attribuisci a ciascuna affermazione qui sotto un punteggio compreso tra 1 e 5 in base a quanto senti che ti risuona interiormente.
Legenda
- 1 = Per nulla d’accordo
- 2 = Poco d’accordo
- 3 = Abbastanza d’accordo
- 4 = Molto d’accordo
- 5 = Totalmente d’accordo
Anche se le affermazioni per comodità sono declinate al maschile, possono essere utilizzate anche per ricavare un’idea preliminare sulla presenza di tratti narcisisti covert in una donna:
- Mi sento spesso frainteso o sottovalutato dalle persone intorno a me.
- In pubblico preferisco evitare di mettermi in mostra, ma mi aspetto che gli altri notino comunque i miei meriti o anche solo la mia presenza senza bisogno di dirlo.
- Quando qualcuno mi critica o mi mette in difficoltà mi sento profondamente ferito, anche se non lo esterno e tendo invece a prendere le distanze piuttosto che affrontare la situazione.
- Mi ritrovo spesso a pensare che gli altri non mi apprezzino quanto merito.
- Non affronto direttamente i conflitti, preferisco ritirarmi o ignorarli, ma mi sento frustrato quando le cose non vanno come desidero o se gli altri non capiscono il mio sentire.
- Mi sento spesso vittima di ingiustizie e di incomprensioni da parte di chi mi circonda.
- Desidero a più riprese approvazione e riconoscimenti, ma preferisco non chiedere direttamente ciò a cui anelo.
- Anche quando ricevo complimenti o apprezzamenti, ho sempre la sensazione che non siano sufficienti e ne voglio di più.
- Tendo a fare favori agli altri, ma mi sento frustrato se non ricevo in cambio la gratitudine che mi aspetto.
- Mi sento spesso superiore o più meritevole degli altri, ma non lo esprimo mai apertamente.
- Ho difficoltà a ricevere critiche e tendo a prendere tutto sul personale, alimentando un certo rimuginio ossessivo al mio interno.
- Faccio fatica a mostrare le mie emozioni, ma internamente provo risentimento quando non ricevo l’attenzione che penso di meritare.
- Mi sento facilmente insicuro ma non voglio che gli altri lo notino, quindi cerco di apparire calmo e controllato.
- Ho difficoltà a gestire il successo altrui e mi sento minacciato quando qualcuno ottiene una posizione migliore della mia.
Una volta che hai terminato, somma i punteggi attribuiti a ciascuna affermazione e determina il tuo totale, che sarà compreso tra 14 e 70.
Interpretazione dei risultati
- Punteggio totale 14-34. È improbabile che tu presenti dei tratti di personalità riconducibili ad un profilo narcisistico covert.
- Punteggio totale 35-55. Potresti manifestare alcuni tratti di narcisismo covert, come il bisogno di conferme o l’evitamento del confronto diretto con chi ti circonda. In ogni caso, solo un’osservazione più approfondita può far luce su queste dinamiche in modo più completo.
- Punteggio totale 56-70. È probabile che tu abbia dei tratti di narcisismo covert ben definiti, come la tendenza a sentirti vittima, a cercare attenzione sempre in modo indiretto e a provare invidia per il successo altrui. Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarti ad entrare più a fondo in questa dimensione, soprattutto se sei già consapevole che ti porta alcuni problemi nelle relazioni.
Sebbene questo test possa offrire indicazioni utili, la diagnosi definitiva di narcisismo covert richiede una valutazione approfondita da parte di un professionista nel corso di una seduta psicodiagnostica dedicata.
Narcisista covert patologico
Come per tutte le altre forme di narcisismo, esiste un confine oltre il quale anche il narcisismo covert diventa patologico. Mentre un certo grado di insicurezza o di ricerca di approvazione può essere considerato normale, quando questi tratti iniziano ad interferire con le relazioni personali, il benessere psico-emotivo e la qualità della vita, è possibile che si tratti di un disturbo narcisistico di personalità.
Il narcisismo covert diventa patologico nel momento in cui:
- Compromette pesantemente le relazioni. I rapporti interpersonali vengono deteriorati dalla costante manipolazione e dal bisogno spasmodico di controllo da cui il narcisista è totalmente dipendente.
- Influisce sulla salute mentale. L’auto-vittimizzazione e il risentimento cronico possono portare a disturbi d’ansia o depressione.
- Blocca la crescita personale. La persona con narcisismo covert è impantanata in un ciclo di insicurezza e bisogno di approvazione che impedisce un’autentica crescita interiore.
La dinamica narcisistica patologica non si risolve da sola, ma richiede un lavoro in grado di raggiungere le sue radici più profonde e dolorose.
Narciso e l’amor proprio: cosa ci insegna il mito sulla forma sana di narcisismo?
Se andiamo a rileggere il mito di Narciso sotto una luce clinica, emergono punti di vista inediti e spesso trascurati.
Questo mito ci offre, infatti, una lezione preziosa su cosa significhi sviluppare un rapporto sano con la propria identità, senza cadere in un eccesso di auto-adorazione.
Narciso, secondo il mito, si innamora perdutamente della propria immagine riflessa nell’acqua, divenendo incapace di distogliere lo sguardo o di interagire con il mondo esterno. Questo amore esclusivo per sé stesso lo porta alla solitudine e, infine, alla morte, simbolo delle conseguenze distruttive di un narcisismo eccessivo e distaccato dagli altri.
In una visione psicologica, il mito di Narciso ci invita a riflettere sull’importanza di una sana autostima, che è ben diversa dall’auto-idealizzazione spinta. Un narcisismo sano implica la capacità di apprezzare sé stessi e di riconoscere il proprio valore senza escludere gli altri o usarli per soddisfare il proprio ego.
È un sottile equilibrio tra amor proprio e apertura verso il mondo, dove l’individuo riesce a provare rispetto e compassione per sé e per il prossimo, intessendo relazioni autentiche e costruttive. Questo tipo di narcisismo permette di perseguire i propri obiettivi e soddisfare i propri bisogni senza cadere nella trappola dell’egocentrismo assoluto o del disprezzo verso chi ci circonda.
Il mito, quindi, ci ricorda che l’amore per sé deve essere bilanciato e rivolto anche verso l’esterno, evitando di trasformare l’immagine ideale di noi stessi in una prigione che ci isola e limita la capacità di connetterci e di crescere all’interno di un contesto sociale.
Nel cuore oscuro del narcisismo: alla scoperta della ferita originaria
Da un certo punto di vista, abbiamo quindi tutti necessità di una sana dose di narcisismo, da intendersi come la percezione di essere amati ed accettati nel mondo, un dono che idealmente dovrebbe essere trasmesso dai genitori nei primi anni di vita.
La mancanza di riconoscimento può generare la cosiddetta ferita narcisistica, la distorsione da cui tutto ha avuto inizio, il perno segreto, doloroso e inconfessabile che tiene in piedi e muove tutta la personalità affetta da narcisismo.
Nel momento in cui ospitiamo dentro di noi una ferita, tendiamo poi ad essere attratti, quasi sempre inconsciamente, da situazioni che riflettono le nostre insicurezze e che fanno emergere il contenuto di quella ferita per consentirci di vederlo.
Ci rendiamo sensibili alle critiche e scegliamo spesso partner incapaci di darci la sicurezza di cui abbiamo bisogno, facendoci così rivivere la ferita originaria.
La dinamica è tanto semplice quanto impietosa: se io rifiuto di vedere una parte di me, finirò con l’attirare circostanze, persone e ambienti in cui quel conflitto potrà trovare carburante ottimale per emergere prepotentemente.
Non si può eliminare un vissuto doloroso semplicemente rifiutandolo.
La vita è una continua ricerca dell’equilibrio, e ogni turbamento di questo equilibrio porterà ad un’inevitabile reazione uguale e contraria.
Riconoscere il bisogno universale di apprezzamento e di amore è un passo essenziale. Questo impulso è trasversale a tutte le epoche storiche, etnie e Paesi.
La sofferenza che scaturisce dalla mancanza di riconoscimento è profonda e tocca le corde più intime del nostro essere, lasciando una scia di velata disperazione pronta a riecheggiare in ogni momento.
Il lavoro della psicoterapia olistica sulla ferita narcisistica
L’approccio olistico in psicologia si basa sulla comprensione globale della persona, trattando non solo i sintomi manifesti ma anche le cause sottostanti. Il paziente viene guidato ad esplorare e riconoscere le proprie insicurezze, imparando a gestire le dinamiche di controllo e manipolazione senza dover continuamente ricorrere a comportamenti che possono ferire gli altri.
In questo contesto, il lavoro della psicoterapia comincia con la presa di consapevolezza delle ferite narcisistiche, per poi intraprendere un vero percorso di guarigione, nutrendole con lo stesso tipo di amore che abbiamo percepito come carente.
Ciò che ci è mancato, è quasi sempre la migliore cura delle ferite lasciate in noi da quella carenza.
La ferita narcisistica si manifesta spesso come un senso di vuoto interiore, insicurezza profonda e un bisogno costante di approvazione esterna. Questo deriva da esperienze passate di rifiuto, abbandono o mancanza di validazione, che il narcisista tenta di compensare attraverso comportamenti manipolativi e relazioni squilibrate.
Nella psicoterapia olistica, il trattamento della ferita narcisistica segue questi cinque passi principali:
- Consapevolezza e accettazione del sé. Il primo obiettivo è aiutare il paziente a riconoscere le proprie vulnerabilità e la natura stessa della ferita. Attraverso tecniche di meditazione e di dialogo con le parti di sé (in inglese chairwork) proposte dall’approccio gestaltico, il paziente è invitato a prendere consapevolezza delle proprie emozioni e dei conflitti interni, accettandoli senza giudizio. Questo passaggio è cruciale per affrontare i meccanismi di difesa e la maschera narcisistica deputata ad occultare il senso di inadeguatezza.
- Lavoro sulle emozioni represse. La psicoterapia olistica aiuta ad elaborare e rilasciare emozioni bloccate, come rabbia, vergogna o tristezza, che sono alla radice della ferita narcisistica. Tecniche corporee come il rilassamento, il respiro consapevole o altre pratiche somatiche aiutano a sciogliere le tensioni accumulate nel corpo, facilitando il rilascio emotivo e la connessione con le emozioni più recondite.
- Riconoscimento del valore autentico. Un passo fondamentale consiste nel ricostruire l’autostima su basi solide, interne ed autentiche, piuttosto che su approvazioni esterne o manipolazioni. La psicoterapia olistica incoraggia il paziente a riconoscere il proprio valore intrinseco, promuovendo un percorso di crescita personale che va oltre l’immagine idealizzata di sé.
- Integrazione di corpo e mente. Attraverso un approccio olistico, la mente e il corpo vengono trattati come unità somatopsichica. Lo stress, l’ansia e la disconnessione interiore sono spesso riflessi anche nel corpo. La terapia lavora su questo legame, ad esempio con pratiche di movimento consapevole o tecniche di rilassamento, per ristabilire un equilibrio psico-fisico e favorire una maggiore armonia interiore.
- Riscoperta delle relazioni autentiche. L’inquadramento olistico aiuta il paziente a trasformare le dinamiche relazionali, insegnando a coltivare relazioni autentiche basate sull’empatia e sul rispetto reciproco, piuttosto che sulla manipolazione o sull’idealizzazione. Il paziente impara a riconoscere e ad esprimere i propri bisogni emotivi in modo sano, senza la necessità di continuare a vestire una maschera narcisistica.
La guarigione della ferita narcisistica non può che passare, quindi, non solo dai suoi sintomi manifesti in superficie ma anche dalle cause profonde del disagio, entrando nelle vulnerabilità più inconfessabili.
Come rompere il circolo vizioso narcisistico se ci si trova nella posizione della vittima
Se senti di essere coinvolta in una relazione con un narcisista covert, puoi fermare il ciclo insaziabile del suo rifornimento affettivo ed uscire dal ruolo di vittima grazie a questi passaggi:
- Riconoscere il problema. Il primo passo è identificare i segni del comportamento narcisistico del proprio partner e comprendere la dinamica del rifornimento affettivo che abbiamo visto anche all’inizio. Bisogna sempre ricordare che il narcisista è completamente incapace di creare un vero legame empatico con l’altro, instaurando al massimo una blanda connessione sul piano esclusivamente mentale.
- Stabilire sani confini. È essenziale iniziare a costruire e mantenere confini personali chiari per proteggere i propri equilibri interni e le parti più vulnerabili di sé, evitando di amplificare un possibile trauma da abuso narcisistico.
- Applicare la strategia del cosiddetto low contact. Il low contact (contatto ridotto) implica mantenere il minimo livello di comunicazione e interazione possibile con la figura narcisista, rispondendo in modo conciso e limitando al massimo i contatti solo alle situazioni strettamente necessarie. Questo approccio permette alla vittima di preservare la propria energia emotiva, evitando di essere coinvolta nei giochi psicologici e nei tentativi di controllo tipici del narcisista. Per il narcisista, che si nutre dell’attenzione altrui e della reazione emotiva della vittima, il low contact può diventare frustrante proprio perché limita le sue possibilità di manipolazione e di controllo.
- Cercare un supporto professionale specifico. Un terapeuta esperto in dinamiche narcisistiche può essere cruciale per elaborare le esperienze dolorose a cui si è stati esposti e sviluppare strategie efficaci di uscita. Se vi sono traumi psicologici conseguenti al ripetuto abuso emotivo, è fondamentale impostare un lavoro su queste memorie destabilizzanti per depotenziarle e liberare il campo.
La relazione con un narcisista, anche se covert, lascia in genere degli strascichi dolorosi che vanno adeguatamente consapevolizzati, rielaborati e superati affinché non ci impediscano di tornare a vivere appieno la dimensione affettiva e sentimentale nelle relazioni future.
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Medico psicoterapeuta
Sono iscritta all’Albo Professionale dei Medici dall’anno 2008 ed esercito la professione di Psicoterapeuta sia per mezzo di sedute online (via Zoom o Skype) che in presenza nel mio Studio privato vicino al centro storico di Novara.
Perché rivolgersi ad un medico psicoterapeuta?
Grazie alla sua duplice formazione medica e psicoterapeutica, un medico psicoterapeuta è in grado di valutare il paziente non solo dal punto di vista meramente psicologico, ma anche di considerare eventuali fattori biologici, medici e farmacologici che possono influenzare il disturbo, conflitto interiore o disagio portato dal paziente.
Questo permette una presa in carico olistica, in cui si possono trattare problematiche emotive, psichiche e fisiche in modo sinergico, personalizzando il percorso terapeutico per ottenere risultati più efficaci e duraturi.
I vantaggi tangibili per il paziente consistono in tempi mediamente più brevi rispetto alla psicoterapia tradizionale e senza limitarsi a quella che potrei definire come “terapia dell’ascolto”.
Dott.ssa Elisa Scala, medico psicoterapeuta a Novara